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22 febbraio 2023

IL LIBRO / IGNAZIO SILONE • FONTAMARA • ANNO 1933

 

Ignazio Silone

Silone narra di un paese, Fontamara, nel periodo in cui i cafoni sono alle prese con l’avvento del fascismo. Ed è un fascismo raccontato da chi è incolto, da chi non sa nulla di politica italiana e neppure di storia, abituato come è a coltivare la sua terra con dedizione e sacrificio senza potersi occupare di null’altro. E io lettrice, grazie a Silone, vedo e penso e agisco dalla parte dei cafoni a cui tutto viene negato, un po’ alla volta, da leggi ingiuste e modi prevaricatori avvallati da interpretazioni aberranti. Ma i cafoni, nonostante siano per natura e per condizione al di fuori del mondo, vivono l’ingiustizia sulla propria pelle fino al punto da arrivare alla ribellione. Berardo Viola, l'uomo più forte e robusto di Fontamara, l’unico che non avendo terra ne moglie esprimeva il suo dissenso con ragionamenti condivisi soprattutto dai più giovani anche quando le sue priorità diventeranno altre, per gioco del destino, dopo la morte dell’amata, diventerà il simbolo della ribellione. Colpisce l’attaccamento dei Fontamaresi, e probabilmente di tutti i cafoni, alla terra, coccolata, amata, curata come una persona a cui si vuole bene. E delle barbarie fasciste si ha finalmente un resoconto scevro da retorica perché Silone lo racconta, con grande maestria, così come inconsapevolmente vissuto dai cafoni.